Una giornata al mare
8 luglio
D'estate è comunque obbligatorio passare almeno un giorno al mare, anche se siamo montanari e abbiamo scelto una vacanza in agriturismo nei dintorni del Monte Amiata. E poi l'ho promesso a Ingri prima di partire: "Va bene, io vengo in agriturismo e ti accompagno a visitare i borghi toscani, però mi porti almeno un giorno al mare?" "Certo, ti lascio sulla spiaggia, vado a farmi un giro in Maremma e ti torno a prendere verso sera." "Nein! Tu vieni al mare con me!" E come resistere al richiamo d'amore d'una bergamo-tedesca in astinenza da iodio-salsedine-raggi solari?
Quindi abbiamo studiato le potenziali mete marine ed escludendo di andare verso l'Adriatico abbiano ridotto la lista a tre destinazioni: Capalbio, Monte Argentario e la costa di Grosseto. Abbiamo chiesto consiglio a Cristina e Andrea e abbiamo deciso per Castiglione della Pescaia, sul litorale grossetano: molta gente che abita per di qua (compresa Cristina) ha una seconda casa da quelle parti e anche se non è la meta più vicina è senz'altro la più comoda da raggiungere, anche grazie a un lungo tratto di statale che è quasi un'autostrada. Sono comunque circa 90 chilometri, ma per una volta si può fare. E poi l'ho promesso a Ingri...
Dopo nemmeno due ore, seguendo le indicazioni della cartina e le istruzioni suppletive di Andrea, sbagliando comunque qualche bivio, ci sdraiamo sulla spiaggia di Castiglione della Pescaia, non affollatissima e sovrastata dal bel borgo medievale, che però non visitiamo, perché oggi ci dedichiamo solo alla tintarella, alla lettura e al riposo assoluto. Il sole c'è, la spiaggia anche, il mare è un po' mosso e non invoglia a bagnarsi, ma solo a camminare tra acqua e spiaggia per dare un po' di sollievo ai piedi, che in questi giorni si stanno comportando bene e che meritano quindi qualche attenzione particolare, come un pediluvio prolungato in acqua salata condita con qualche alga, che fa sempre bene, basta non ingoiarla. Mi piacerebbe aggregarmi ai giovinotti che giocano a beach volley nell'acqua, ma temo che annegherei al primo tuffo in bagher.
Non c'è molto altro da segnalare in questa giornata rilassata, se non che a pranzo ci accontentiamo di un paio di bruschette comprate allo spaccio dei bagni dove ci siamo sistemati, mentre a cena ci fermiamo sulla strada del ritorno, poco prima di Castel del Piano, al ristorante Le Pergole. Arriviamo un po' presto, intorno alle sette, e il locale è ancora vuoto e sembra chiuso. Ci sono solo cuochi e camerieri che stanno mangiando, ma ci dicono di accomodarci, che da lì a poco cominceranno a servirci. Dopo mezz'ora dal nostro arrivo il locale si riempie. Segno che, pur essendo un locale alla buona, senza particolari attrattive e posto a pochi metri dal traffico stradale, dev'essere piuttosto rinomato nella zona.
Per dovere di cronaca, ecco che cosa abbiamo mangiato, considerato che dobbiamo ancora completare il tragitto di ritorno e che quindi vogliamo tenerci leggeri: acciughe con pesto di prezzemolo e basilico, gnocchi ai 4 formaggi (sui quali rinuncio a mettere anche il parmigiano che mi viene gentilmente offerto dalla cameriera), grigliata di pesce, trippa, il tutto annaffiato da una buona bottiglia di bianco di Pitigliano e dal caffè finale. Abbiamo pensato di dormire nei paraggi, ma il richiamo di Trefossata e della sua quiete è troppo forte, per cui ci rimettiamo in viaggio, sbagliamo di nuovo strada, ma alla fine giungiamo a destinazione sani, salvi, sazi e con una scorta di raggi solari e salsedine appena sufficiente per passare la nottata.
E domani si torna a visitare borghi.